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Comboniani alle frontiere

di Efrem Tresoldi
incontro con Giacomo D’Alessandro


Nel poliedrico mondo cattolico si incontrano tra gli altri figure e gruppi che agiscono in minoranza su frontiere che i più non hanno nè la lucidità né l’audacia di affrontare. È il caso dell’istituto missionario dei padri Comboniani, nato nel triveneto alla metà del 1800 dal carisma di San Daniele Comboni. Ne tratteggia una panoramica, nella conversazione che segue, padre Efrem Tresoldi, 65 anni, direttore di “Nigrizia – Il mensile dell’Africa e del mondo nero”, del quale è alla guida dal 2012 dopo esserlo già stato dal 1991 al 1997.

Chi sono oggi i Comboniani?

In Italia siamo 254, età media 75 anni. Nel mondo siamo 1535. La nostra presenza in Italia è distribuita su 24 comunità tra Sud, Centro e Nord, con concentrazione maggiore nel nord est dove l’istituto è nato. Fu fondato a Verona il 1 giugno del 1867. A Padova e a Venegono (Varese) abbiamo due centri per la formazione dei giovani alla missionarietà. Ci interessa aiutare i giovani a scoprire la loro vocazione, qualunque essa sia, e la vocazione missionaria, che noi chiamiamo l’impegno ad gentes: uscire dalla nostra condizione di origine per testimoniare il Vangelo dove è più necessario.

Dove avete scelto di lavorare, dagli inizi fino a oggi?

Soprattutto in Africa, poi da metà del Novecento in America Latina, e negli ultimi trent’anni anche in Asia. Ma le sfide della missione in Italia non ci mancano, ed è l’aspetto più recente, che ci sta aiutando ad aprirci ulteriormente. Perché venendo meno le forze, invecchiando, è facile chiudersi nelle comunità e ritrovarsi “missionari in pantofole”, come giustamente provoca papa Francesco. Così abbiamo accolto la sfida dei migranti che vengono a bussare alle nostre case, alle parrocchie, ai comuni. Da missionari non possiamo tirarci indietro, abbiamo iniziato ad attrezzare le nostre comunità per l’accoglienza. A Venegono, a Brescia, a Padova, e ultimamente a Trento in sinergia con il Centro Astalli dei Gesuiti.

Continua a leggere su Gli Asini – marzo 2018

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Camminatore, comunicatore e musicista, Giacomo D'Alessandro vive a Genova. Le prime tracce di un blog ispirato alla figura del "ramingo" sono del settembre 2006. Una lunga e variopinta avventura tra il camminare e il raccontare, in tanti modi, grazie a tanti compagni di viaggio.