Etiopia

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    Stasera in Etiopia c’è la luna – LiguriTutti

    C’è la luna stasera in Etiopia. Non capita spesso nella stagione delle piogge. Negli ultimi 40 giorni la ricordo di rado. I versi acuti delle iene arrivano distanti, una serata tranquilla qui nella periferia nord di Awassa. Penso al ritorno a Genova ormai prossimo, a come raccontare e condividere quanto ho adesso nel cuore e negli occhi. Di fronte a me, lungo l’unica strada asfaltata, i baracchini si susseguono, alcuni sprangati altri ancora attivi con le fioche luci su ammassi di svariate mercanzie. Ci rivolgiamo a loro ogni giorno, suscitando i soliti sguardi stupiti (“Farenji! Farenji!” ci apostrofa la gente per strada), per mezzo chilo di pane o qualche frittella, una bottiglia d’acqua (quella della rete idrica non possiamo permetterci di berla) o un rotolo di…

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    Verso l’Etiopia per migrare al contrario – LiguriTutti

    L’occasione di vivere 40 giorni in Etiopia ci si è presentata con la possibilità di affiancare le attività del Blein Center di Awassa, fondato sostenuto e animato dall’associazione italiana Progetto Continenti con operatori locali. In tempi di crisi delle migrazioni nel Mediterraneo e ai confini europei, e di estensione di conflitti più o meno incisivi in diverse regioni africane, ci siamo trovati per così dire a migrare al contrario, certo con ben altri privilegi di quelli concessi a chi migra dal Sud al Nord del mondo, ma con un significato forse altrettanto importante: mentre masse di richiedenti asilo o di cosiddetti migranti economici cercano sicurezze, dignità e futuro nei paesi simbolo del “benessere occidentale”, noi – due…

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    Il dialogo tra culture visto dall’Africa – Il Fatto Quotidiano.it

    Prima di andare 40 giorni in Etiopia, il Suq di Genova era stata – si può dire – la mia maggiore esperienza “d’Africa”, sia nell’incontro con le comunità immigrate, sia nel vivere le loro cucine, il loro artigianato, e nel godere delle loro performance di danza, musica e teatro. Andare in Etiopia, per un mese e mezzo di intenso volontariato con Progetto Continenti e contemporaneamente per vivere e sviluppare un reportage multimediale, è stata finalmente l’occasione di “migrare al contrario” e mettermi dall’altra parte di questa immaginaria triste barricata Nord-Sud del mondo. Triste ma, nel bene e nel male, spesso reale: si tratta effettivamente di effettuare un passo in controtendenza, di andare in un altro mondo, o meglio in un…

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    La solitudine di Lucy – Adista

    Orientarsi ad Addis Abeba non è semplice, trattandosi di una città di svariati milioni di abitanti, ma soprattutto di un mostro urbano in continua inquieta ricomposizione, dove accanto a vecchie baracche ad un piano vengono tirati su edifici che ne contano sei/sette in cui sono stipati banche, centri commerciali e sale da gioco. Tutte le contraddizioni d’Africa (ma soprattutto del sistema occidentale) emergono insieme, amplificate, sbattute in faccia e lasciate a pesare sui meno fortunati di turno. Nelle poche ore che ci separano dal volo di ritorno decidiamo comunque di trascinarci, carichi di bagagli, al Museo Nazionale per vedere una volta nella vita quello scheletro che chiunque studia sui libri…

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    In Etiopia l’airbnb è una capanna di fango

    A voi sarebbe mai venuto in mente di fare AirBnB in Africa? Di cercare sul web ospitalità presso una famiglia africana come tante, casetta di paglia e fango dove il bagno è un buco nel terreno? A noi no. E invece è successo (ed è solo una delle tante “cose sconsigliate” che ci è venuto naturale smentire già nei primi giorni di viaggio). La pulce nell’orecchio ce l’ha messa una simpatica coppia di inglesi che abbiamo incontrato visitando i Castelli medievali di Gondar, e che guarda caso erano appena stati a Lalibela, uno dei maggiori siti archeologici del paese, nostra successiva destinazione. Nello scambiarsi com’è ovvio qualche reciproca informazione utile,…

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    Cosa ci vai a fare in Africa?

    La mia prima volta in Africa avviene in uno dei momenti più tesi a livello di migrazioni dal Sud al Nord del mondo. E non solo per i recenti attentati delle cellule ISIS in diverse capitali europee, arabe e mediterranee. Ma proprio per la sensazione diffusa che – dopo decenni di migrazioni più o meno costanti, per quanto sempre malamente trattate in chiave emergenziale – stia oggi crescendo un afflusso sproporzionato, di dimensioni incredibili, di persone che da molteplici zone del cosiddetto Sud del mondo aspirano ad un futuro dignitoso e pacifico nella vecchia Europa. Solo che, per non cedere a letture semplicistiche, opportuniste e facilmente disumane, occorre ricordare sempre che…