memorie,  spiritualità

Addio a Silvano

E così te ne sei andato.
Un colpo di scena che avresti reso al meglio con una delle tue battute pungenti. Te ne sei andato mentre siamo distratti da questo tempo sospeso, e nemmeno si può salutarti come si deve, mentre torni a riposare là, nel cuneese, dove sorgono montagne così care a noi liguri.

Sei venuto tu a pescarmi a qualche evento al Centro Banchi. Così abbiamo fatto amicizia. Poi qualche mese fa ne abbiamo organizzato uno insieme, la serata con Squizzato, e hai voluto a tutti i costi sbolognare a me la conduzione.
“Ehilà, seccaccio” squillava puntuale la tua voce al telefono.
Quelle telefonate chilometriche per aggiornarmi su Ventimiglia, gli attivisti, i progetti, dove traboccava la tua passione per tenere quel legame con la frontiera del nostro tempo. Sempre di cuore, con intelligenza e con la progettualità. Al centro gli amici, le persone, gli incontri.

Due anni soli che ci conosciamo e quanto mi hai trasmesso! Quella radicalità nelle scelte di vita e nei valori, così latitante tra gli adulti. Quella passione per la comunità come stile di vita (idem). Lo sguardo sempre attento agli ultimi, a mettersi in ballo nei progetti, ma anche a raccontare tutto questo, per fare rete e fare cultura.
Ogni volta che venivo a cena sul tuo terrazzo le portate non finivano mai, e avevi preparato tu ogni cosa con precisione e abbondanza. E quante risate, e prese in giro, e idee, e racconti.

Insieme abbiamo sognato infinite volte un futuro evangelico per la chiesa di Genova. Quando mi hai intervistato sul Sinodo dei Giovani, e il Generale ha amorevolmente reagito con la censura senza manco parlarci, quanto abbiamo riso (per non piangere) insieme, e dicevi che in 40 anni di giornalismo non ti era mai successo.
La grande passione per la Buona Novella che incarnavi con la tua empatia e prossimità immediata, stava proprio anche nella libertà e nel senso critico con cui discernevi la realtà, la politica, la chiesa, il mondo. La vita in pienezza senza perdere in fedeltà, in semplicità, in allegria e in profondità. E proprio da te ho trovato consiglio pochi mesi fa per un tempo di deserto e raccoglimento, che mi hai spedito a fare dai tuoi amici di Pradmill.

Con te se ne va un fratello maggiore, un amico sicuro, un animo affine quanto a ironia, osservazione e ricerca esistenziale. Si stava bene quei momenti preziosi di quotidianità condivisa che non sono stati troppi né pochi, ma il dono del nostro incontro, il Presente.
Tornerò presto sui tuoi scritti e serberò stretti i tuoi slanci, avanti, sul cammino che continua. E tu continua ad esserci, ti prego.

Giacomo.

https://cittanuova.it/persona/silvano-gianti/

https://www.cittanuova.it/ciao-silvano-ci-mancherai/

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Camminatore, comunicatore e musicista, Giacomo D'Alessandro vive a Genova. Le prime tracce di un blog ispirato alla figura del "ramingo" sono del settembre 2006. Una lunga e variopinta avventura tra il camminare e il raccontare, in tanti modi, grazie a tanti compagni di viaggio.